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India

GUJARAT: ARTE, NATURA

E TRIBU'

4 - 16 Novembre 2025

1° GIORNO – martedì 4 novembre

ITALIA - AHMEDABAD

Ritrovo dei partecipanti all’aeroporto di Milano Malpensa e partenza per Ahmedabad (con scalo ad Abu Dhabi), arrivo previsto il giorno successivo.

2° GIORNO – mercoledì 5 novembre

AHMEDABAD

Arrivo ad Ahmedabad, trasferimento e sistemazione in hotel, dove si potrà immediatamente disporre della propria camera per un po’ di riposo. Più tardi incontro con la guida e partenza per le visite. La città è stata fondata nel XV secolo dal sultano Ahmed Shah, sul fiume Sabarmati, come capitale del sultanato di Gujarat. Oggi la capitale politica del Gujarat è Gandhinagarh, ma Ahmedabad ne è senza dubbio la capitale storica, culturale e architettonica con grandi centri culturali, gallerie e musei, oltre ad alcune università tra le più importanti del Paese. Immersa in un ritmo di vita frenetico, Ahmedabad è caratterizzata da uno stile architettonico peculiare, frutto della sovrapposizione di più culture in epoche differenti. Ancora oggi Ahmedabad è celebre per la produzione di magnifici sari in seta, che qui sono chiamati saree patola. Iniziamo con il Shreyas Folk Museum che espone un’ampia raccolta di oggetti di artigianato e di uso quotidiano di vari popoli dell’India, una giusta introduzione al nostro viaggio. L’esplorazione di Ahmedabad includerà anche la visita del Sabarmati Ashram (l’abitazione in cui visse per un lungo periodo Mahatma Gandhi) e della moschea di Sidi Saiyyed, costruita nel 1573 e diventata famosa come simbolo iconico della città per la bellezza dei suoi jali (le finestre intagliate a motivi naturalistici), considerata uno degli esempi più raffinati dello stile architettonico indo-saraceno. Vedremo inoltre la Jama Masjid, la moschea del Sultano Ahmed Shah, addossata alle mura del Bhadra Fort. Nel pomeriggio partenza per Vautha, ove in questi giorni si svolge la famosa fiera degli asini, che attira un'immensa affluenza di contadini, devoti, commercianti, artigiani e turisti da tutto il paese. Le leggende narrano che Kartikeya, figlio del Signore Shiva, abbia eseguito un rituale qui sulla riva del fiume durante il Karthik Poornima. La fiera di Vautha è il momento in cui i devoti da tutta l'India visitano il Gujarat per fare il bagno sacro nelle acque dei fiumi: vengono eseguiti diversi rituali sulla riva del fiume, migliaia di lampade e fiori si vedono galleggiare sulle acque. Al termine delle visite rientro in hotel ad Ahmedabad. Pensione completa.

3° GIORNO – giovedì 6 novembre

AHMEDABAD – VADODARA – JAMBUGHODA

La mattina sarà dedicata alla della città vecchia, protetta da una cinta muraria, che ben si presta a essere esplorata passeggiando lentamente lungo vicoli e stradine. In anni recenti molti hanno iniziato a trasferirsi in abitazioni più moderne, ma gli antichi quartieri (pools) sono ancora oggi il cuore pulsante della città, punteggiato di templi di diverse religioni e fitto di case-laboratorio dove vivono e lavorano intere famiglie. È facile incontrare gli abitanti seduti sui gradini delle case, mentre lavorano l'argento e il rame, ricamano o tessono sui telai a mano. Qui, quando si abbattevano delle piante per costruire una casa, era uso costruire anche una casa per gli uccelli, nel rispetto di tutte le creature viventi. Conclusa la passeggiata partenza per Jambughoda (190 km, circa 4 ore). Lungo la strada, visitiamo Vadodara (conosciuta anche come Baroda). La città conserva nell'estensione dei suoi viali e parchi, così come nei suoi monumenti, una profonda traccia dell'influenza dei Maharaja della dinastia Gaekwar, sovrani illuminati che fondarono college e ospedali, edifici pubblici e musei. Visita del Palazzo dei Maharaja, chiamato anche "Palazzo Lakshmi Vilas": costruito tra il 1880 e il 1890, è un monumento sorprendente di oltre 150 metri di lunghezza, che giustappone diversi stili, indiano ed europeo. Visita quindi del museo e la galleria d'arte commissionata e costruita nel 1894 da Maharaj Savaji Rao e disegnata dagli inglesi Mant e Chisholm; la galleria ospita una vasta raccolta di preziosi manufatti, dalle miniature moghul alle sculture, tessuti e oggetti provenienti da Giappone, Tibet, Nepal ed Egitto, oltre a ricche collezioni di monete di tutte le parti del mondo e di strumenti musicali indiani. Nella sezione etnografica si conservano oggetti tribali di diverse etnie locali. Al termine delle visite proseguimento per Jambughoda. Arrivo e sistemazione in albergo. Pensione completa.

4° GIORNO – venerdì 7 novembre

JAMBUGHODA, LE POPOLAZIONI TRIBALI DI CHHOTA UDAIPUR

Escursione di intera giornata per scoprire i costumi e le tradizioni delle popolazioni tribali che abitano questa regione, i Rathwa e i Dhanka: queste popolazioni, migrate qui dall’India centrale, vivono di agricoltura e venerano le divinità Indù; i loro villaggi sono formati da tre o quattro capanne di fango ciascuno, decorate con originali pitture murali e protette con piccoli idoli di terracotta. Incontreremo i Rathwa, una delle tribù più antiche del Gujarat, i Rathwa adorano diversi dei e dee, ma soprattutto Pithora, il dio dei cereali, che essi ritraggono sui muri all’interno delle case. Questi disegni, definiti dai Rathwa una “scrittura”, ritraggono non solo la divinità, ma vari soggetti tra cui cavalli, tigri, cammelli, elefanti: essi ritengono che allontanino gli spiriti maligni. Questi semplici dipinti vengono tradizionalmente realizzati per chiedere benedizioni prima di un'occasione speciale come un matrimonio, la nascita di un bambino o una festa. La vernice viene preparata mescolando i pigmenti con latte e liquore preparato dall'albero mahuda. I pittori utilizzano una combinazione di bastoncini di bambù, cotone e stencil di legno per creare la loro arte. Questi murales sono una forma d’arte che essi tramandano da un passato lontano, come i segni tatuati sui loro volti, le danze e le canzoni. Al termine delle visite rientro a Jambughoda. Pensione completa.

5° GIORNO – sabato 8 novembre

JAMBUGHODA – LOTHAL – BHAVNAGAR

Dopo una giornata dedicata all’etnografia, oggi ci immergiamo nella storia di un passato lontanissimo. Partenza per Bhavnagar (270 km, circa 5 ore). Lungo il percorso sosta a Lothal, letteralmente la "montagna dei morti". E’ il sito più studiato della civiltà Harappa in India: un’occasione unica per apprendere importanti notizie sulla civiltà della Valle dell’Indo, sulla sua sorprendente ascesa e la tragica caduta. La civiltà della valle dell'Indo è tra le più antiche del mondo, insieme a quelle della Mesopotamia e dell'antico Egitto, caratterizzate dallo sviluppo dell'agricoltura, dall'urbanizzazione e dall'uso della scrittura. Lo sviluppo urbano è più precoce in Egitto e Mesopotamia, ma la civiltà dell'Indo conobbe una maggiore estensione geografica. Dei più di mille siti finora individuati, più di 140 si collocano sulle rive di un corso d'acqua stagionale, che irrigava la principale zona di produzione agricola di questa cultura. La maggior parte degli altri siti si trovano lungo la valle dell'Indo o lungo i suoi affluenti, ma la diffusione arrivò verso ovest fino alla frontiera con l'Iran, a est fino a Delhi, a sud fino al Maharashtra e a nord fino all'Himalaya e persino all'Afghanistan. Visitiamo Lothal e ci lasciamo trasportare in quella che forse possiamo ritenere la più grande architettura marittima del mondo antico. Al termine della visita proseguimento per Bhavnagar, capitale del Saurashtra, sulle rive del Golfo di Cambay. Arrivo e visita del Tempio di Takhteshwar, dedicato a Shiva. Arroccato in cima a una piccola collinetta, questo tempio interamente in marmo a Bhavnagar è abbastanza alto da offrire splendide viste sulla città e sul Golfo di Cambay. Sistemazione in hotel.
Pensione completa.

6° GIORNO – domenica 9 novembre

BHAVNAGAR – PALITANA - JUNAGARH

Partenza per la piccola città di Palitana (60 km: circa 1 ora e mezza), che fu una delle roccaforti della potente corrente religiosa del jainismo le cui origini risalgono a oltre 2500 anni fa. I templi sulla collina sono stati costruiti nell’arco di 960 anni, dall’XI secolo in poi. Dedichiamo la mattina alla visita. Si devono salire 3.745 gradini per salire sulla collina di Shatrunjaya, che ospita uno sbalorditivo complesso di oltre 800 templi, tutti scolpiti nel marmo, e circa settemila statue. Le alte mura che circondano i templi danno alla collina l’aspetto di una fortezza. Shatrunjaya è sede di uno dei due maggiori ordini monastici jainisti: i Vestiti di Bianco, per i quali anche le donne possono raggiungere l’illuminazione (contrapposto a quello dei Jainisti di Sravanabelgola in Karnataka, i “Vestiti d’aria”, che credono che le donne per raggiungere l’illuminazione debbano prima reincarnarsi in un uomo). Il Jainismo fu fondato circa 2500 anni fa da Vardama Mahavira, contemporaneo del Buddha, che incentrò la sua dottrina sulla non violenza, concetto molto importante anche nel Buddhismo. I Jainisti costituiscono solo l’1% circa della popolazione indiana e sono concentrati prevalentemente in Gujarat e nelle zone limitrofe. Credono nella non-violenza e sono famosi per i meravigliosi luoghi di culto dalle intricate decorazioni. L’incontro con i pellegrini che salgono sulla collina di Shatrunjaya è particolarmente suggestivo: una devozione autentica e commovente di cui osserveremo riti e cerimonie. Dopo pranzo partenza per Junagadh (230 km: 5 ore), l'antica capitale, situata ai piedi del monte Girnar. Arrivo e sistemazione in hotel. Pensione completa.

7° GIORNO – lunedì 10 novembre

JUNAGARH – GONDAL – RAJKOT - MORBI

La giornata inizia con la visita, a Junagagadh, degli Editti di Ashoka, risalenti al 250 av.C, che si trovano sulla strada per le colline del Monte Girnar. Questo editto rupestre è un'enorme pietra sulla quale un'incisione in caratteri Brahmi in lingua Pali menziona la resistenza all'avidità e al sacrificio animale e moralizza anche i principi di purezza di pensiero, secolarismo nel pensiero, gentilezza e gratitudine. Quando Ashoka si convertì al Buddismo e rinunciò alla violenza, sulla strada per diventare uno dei sovrani indiani più venerati e rispettati di tutti i tempi, fece scolpire degli editti nella pietra che fece collocare in varie parti dell'India. Parlando in termini morali ed etici, non religiosi (sebbene venga menzionato il Buddha), gli editti si estendono oltre le fedi e le tradizioni. Nonostante una popolazione a maggioranza indù, l'influenza musulmana fu molto forte, come testimoniano le numerose moschee e mausolei con abbondanti ornamenti costruiti dai nababbi che regnarono per due secoli fino al 1947. Visita del mausoleo Mahabat Maqbara, irto di cupole e pinnacoli. Visita del Museo Junagadh, situato in un bellissimo palazzo d’epoca, è tra i musei più interessanti del Gujarat in quanto conserva i tesori dei sovrani di Junagarh. Era la corte degli ex Nawab di Junagadh e successivamente fu trasformato in un museo per preservare i possedimenti dei Maharaja Junagarh; ad oggi ospita circa 2900 manufatti come armi, armature, palanchini, lampadari, tappeti, tessuti a diamanti, foto, abiti, oggetti in argento, gioielli e dipinti che raffigurano lo stile di vita dei Nawab. Visita del Forte Uparkot nei pressi di Junagadh. Al termine della visita partenza per Morbi (190 km, circa 4 ore). Sosta a Gondal, un principato molto progressista durante la colonizzazione britannica, dove visitiamo il Palazzo Naulakha che si affaccia sul fiume: il suo cortile, con il colonnato e i balconi decorati, è un gioiello dell'arte del Gujarat. A Gondal c’è un’altra visita: la curiosa collezione di auto d’epoca della famiglia reale, che vanta, tra gli altri, un motore del 1910 mai usato, una Daimler del 1920, Mercedes, Cadillac, Jaguar e Chevrolet. La maggior parte delle auto sono in ottimo stato ed alcune hanno ancora le targhe originali dello stato del Gondal. Ci dirigiamo infine a Morbi. Arrivo e sistemazione in albergo. Pensione completa.

8° GIORNO – martedì 11 novembre

MORBI - BHUJ

Partenza per Bhuj (160 km, circa 5 ore). Lungo il percorso sosta nel villaggio di Ajrakpur dove potremo vedere un tradizionale sistema di stampa ottenuto usando tinture naturali e, poi, a Bhujodi, dove la comunità Vankar è specializzata nella tessitura di scialli. Raggiungiamo quindi Ajnar, un villaggio Rabari, una popolazione di pastori un tempo nomadi, che potremo forse incontrare lungo la strada per Bhuj. Entriamo nel Rann, una landa piatta, secca e deserta, incrostata di saline, che si trasforma all'epoca del monsone in un dedalo di isolotti, sui quali sorgono i villaggi. Qui non è raro incontrare popolazioni semi-nomadi quali i Rabari, che si spostano con le loro greggi di pecore e carovane di dromedari in cerca di terre fertili, i Banjara e i Mir, più stanziali ma anch'essi dediti alla pastorizia e al commercio del bestiame. Arrivo a Bhuj, il capoluogo della regione del Kutch. Ancora parzialmente circondata dalle mura, è un meraviglioso esempio di città fortificata, un labirinto di viuzze dove è piacevole perdersi ammirando le vecchie dimore addossate alle mura, dalle facciate decorate con finestre e verande di legno scolpito, e attraenti porte merlate, e gli antichi templi hindu dalle facciate coloratissime. A Bhuj si respira l’atmosfera dell’India di un tempo. Sistemazione in lodge. Pensione completa.

9° e 10° GIORNO – mercoledì 12 e giovedì 13 novembre

BHUJ

Al di fuori di Bhuj, c'è l'affascinante prateria di Banni, la più grande prateria naturale del subcontinente indiano e un'area socio-culturalmente unica ed ecologicamente preziosa. I Banni hanno una lunga storia di pastorizia migratoria che risale ad almeno 500 anni fa e si collega a un paesaggio geografico più ampio che includeva il Sindh in Pakistan e si estendeva persino in parti del Baluchistan e dell’Afghanistan. Avremo due intere giornate per visitare i villaggi del nord e del sud del Grande Rann of Kutch, una visita di interesse prevalentemente etnografico. Visiteremo villaggi di diverse etnie, ma che tutte condividono la passione per il ricamo. Ognuno dei gruppi tribali - Jat, Harijan, Meghawal e Mutva - che abitano queste terre è riconoscibile dai costumi tradizionali, diversi da villaggio a villaggio. Entreremo nelle loro case: capanne circolari - bunghas - dagli interni intonacati a calce e intarsiati con numerosi specchietti, poste tutte intorno a corti comuni. Le donne, molto ospitali, sono abilissime nel ricamo di tessuti e coperte, oltre che del cuoio, mentre gli uomini intarsiano il legno e lavorano l'argento e il rame: un artigianato estremamente ricco, le cui tecniche si sono trasmesse per generazioni rendendo celebre il Kutch. Ogni villaggio ha le sue specializzazioni: a Sumarsar il ricamo, a Nirona i Koli (altra minoranza etnica) realizzano bellissimi lavori di lacca e tingono le stoffe con la tecnica del roghan. La pittura rhogan prevede l'uso di una pasta densa che viene preparata facendo bollire l'olio di cartamo, ricino o lino e versandolo in acqua. Questa pasta è mescolata con pigmento color gesso e un agente legante per formare una tintura densa. La pittura sulla stoffa viene eseguita utilizzando un bastoncino o un blocco di metallo. I disegni sono geometrici e floreali, i colori sono prevalentemente rosso, blu e giallo. In città visitiamo il palazzo dell’Aina Mahal che ora funge da museo e il mercato locale. Allontanandoci, ci spostiamo verso il mare, a Mandvi per vedere il cantiere navale dove da oltre 400 anni vengono costruite enormi chiatte di legno. Sulla spiaggia sorge il Palazzo Vijay Vilas, la residenza estiva dei maharaja di Bhuj costruita nel 1920 in stile Rajput, simile a quello dei palazzi di Orchha o Datia. Nel tardo pomeriggio rientro in albergo a Bhuj. Pensione completa

11° GIORNO – venerdì 14 novembre

BHUJ - DASADA

Partenza per Dasada (270 km, circa 7 ore), un interessante percorso che attraversa il Little Rann di Kutch, dove si trova il Wild Ass Sanctuary, che prende il nome da una sottospecie di asino selvatico (Equus hemionus khur), agile ed eccezionalmente veloce, in via di estinzione. Il Rann è uno dei paesaggi più straordinari e unici nel suo genere al mondo. Si tratta di una vasta superficie secca e ininterrotta di limo scuro, incrostata di sali, che dopo le piogge si trasforma in una spettacolare zona umida costiera. Si ritiene che l'attuale deserto salino del Little Rann (deserto salino con zone umide stagionali) di Kutch fosse un mare poco profondo: può essere considerato un'area di transizione tra gli ecosistemi marini e terrestri. In questa arida e monocromatica distesa salata capita di vedere improvvise macchie di colore: sono le donne che, avvolte nei loro sari colorati, raccolgono il sale. Habitat dell'asino selvatico asiatico, la zona è anche un paradiso per gli appassionati di uccelli che qui sono davvero unici. Nel tardo pomeriggio, esploriamo alcuni dei villaggi tribali dei Rabari che vivono alla periferia del Rann. Rabari e Banjara sono le due tribù importanti della regione: mentre i Rabari, la tribù più nomade del Gujarat, migrano costantemente alla ricerca di pascoli migliori per i loro cammelli e pecore, i Banjara e altre tribù si sono stabilite qui. Arrivo a Dasada e sistemazione in albergo. Pensione completa.

12° GIORNO – sabato 15 novembre

DASADA – MODHERA - PATAN - AHMEDABAD

Dopo la colazione, partenza per Ahmedabad (220 km, circa 5 ore). E’ l’ultima tappa del nostro percorso alla scoperta del Gujarat, una tappa che, ancora una volta, ci fa scoprire un passato lontano. Sosta a Modhera, dove visitiamo il Tempio del Sole del 1026, che per certi versi ricorda quello di Konarak in Orissa: come quest’ultimo, venne progettato in modo tale che durante gli equinozi i raggi del sole nascente illuminassero, attraverso la porta principale, l’immagine di Surya, il dio del sole, posta all’interno del sancta sanctorum. Il tempio è caratterizzato da un’importante serie di sculture che decora ogni centimetro della sua superficie, con raffigurazioni di dei, fiori e animali: magnifici archi e pilastri scolpiti che competono con i templi di Konarak e Khajuraho. Proseguiamo per Patan, nel Medio Evo capitale del Gujarat, dove visitiamo il magnifico Rani kiVav, splendido pozzo a gradini dell’XI secolo fatto costruire da una regina della dinastia Solanki, oggi Patrimonio dell’Unesco. Patan è anche famosa per i suoi bellissimi sari tessuti a doppio filo con un lavoro molto complesso. Ci dirigiamo infine ad Ahmedabad. Arrivo e sistemazione in albergo. Pensione completa.

13° GIORNO – domenica 16 novembre

AHMEDABAD - ITALIA

Partenza con il volo di rientro in Italia, arrivo nel primo pomeriggio.

Sistemazioni previste:

  • - Ahmedabad: Hyatt Regency 5*

  • - Jambughoda: Bhanu The Fern Resort & SPA (winter gree room)

  • - Bajana: Royal Safari Camp (Cottage)

  • - Bhavnagar: Nilambag Palace 4* (deluxe room)

  • - Junagarh: Bellevue Sarovar Premiere 4* (deluxe room)

  • - Morbi: The Fern Residency 4* (winter gree room)

  • - Bhuj: The Fern Residency 4* (club room)

  • - Dasada: Rann Riders Luxury Eco-Resort (Rann Cottage)

  • - Ahmedabad: The Ummed Hotel 5* (standard room)

QUOTA DI PARTECIPAZIONE                 € 4.460,00

Minimo 10 partecipanti

Supplemento camera singola                    € 760,00

La quota di partecipazione comprende:

  • - Volo a/r in classe economica;

  • - 1 bagaglio a mano e un bagaglio in stiva (max. 30 kg);

  • - Tasse aeroportuali;

  • - Trattamento di pensione completa;

  • - Sistemazione in camera doppia nelle strutture indicate;

  • - Trasferimenti, visite ed escursioni come da programma;

  • - Assistenza di personale locale qualificato e guida parlante italiano;

  • - Ingressi durante le visite guidate;

  • - Accompagnatore per tutta la durata del viaggio;

  • - Assicurazione medico, bagaglio ed annullamento.

La quota di partecipazione non comprende:

  • - Trasferimenti in Italia
  • - Bevande ai pasti;
  • Mance (consigliati € 80,00 p/pax);
  • Visto di ingresso in India (€ 60,00 ca);
  • - Adeguamento carburante e tasse aeroportuali;
  • Tutto quanto non espressamente indicato alla voce “la quota comprende”.

NB:

È indispensabile il passaporto con validità di almeno 6 mesi oltre le date del viaggio e 2 pagine libere.

- La quota base non comprende eventuale supplemento volo nel caso di iscrizioni successive alla data prevista o sotto data rispetta alla partenza.

- La partenza è garantita al raggiungimento di 10 partecipanti.

- Il programma potrebbe subire variazioni nell’ordine delle visite

Se sei interessato compila la richiesta d'iscrizione qui sotto e inviala a lucia@aurynviaggi.it

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